Uso di farmaci per la prevenzione secondaria dopo bypass coronarico rispetto a intervento coronarico percutaneo
Uno studio ha confrontato l'uso di farmaci di prevenzione secondaria dopo intervento chirurgico di bypass coronarico ( CABG ) e intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
In studi precedenti l’uso di farmaci cardioprotettivi dopo rivascolarizzazione coronarica non ha fornito indicazioni ben definite.
Sono stati studiati i pazienti in un ampio sistema di assistenza sanitaria integrato ( IHCDS ), che erano stati sottoposti a CABG o a PCI per malattia coronarica di nuova insorgenza.
L’attenzione è stata rivolta agli ACE-inibitori, bloccanti dei recettori della angiotensina ( sartani ), beta-bloccanti e statine.
Tra il 2000 e il 2007, 8.837 pazienti con malattia coronarica di nuova insorgenza sono stati sottoposti a CABG iniziale e 14.516 sono stati sottoposti a PCI iniziale.
I pazienti trattati con CABG avevano più probabilità dei pazienti trattati con PCI di non-ricevere una prescrizione di statine ( 7.1% vs 4.8%, P minore di 0.0001 ) o di un ACE inibitore o sartano ( 29.1% vs 22.4%, P minore di 0.0001 ), mentre proporzioni simili di pazienti non hanno mai ricevuto una prescrizione di un beta-bloccante ( 6.4% vs 6.1% ).
Tra coloro che hanno avuto almeno una prescrizione post-rivascolarizzazione, i pazienti trattati con CABG hanno presentato rapporti di possesso del farmaco inferiori rispetto ai pazienti sottoposti a procedura PCI per ACE inibitori / antagonisti del recettore della angiotensina ( 69.4% vs 77.8%, P minore di 0.0001 ), beta-bloccanti ( 76.1% vs 80.6%, P minore di 0.0001 ) e statine ( 82.7% vs 84.2%, P minore di 0.001 ).
In conclusione, i pazienti che hanno affrontato un intervento di bypass coronarico hanno presentato generalmente meno probabilità rispetto ai pazienti che sono stati sottoposti a un intervento coronarico percutaneo di avere le prescrizioni per i farmaci di prevenzione secondaria e di utilizzare questi farmaci regolarmente nel primo anno dopo l'intervento. ( Xagena2013 )
Hlatky MA et al, J Am Coll Cardiol 2013; 61: 295-301
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